domenica 23 novembre 2008

Di quanta informazione abbiamo bisogno?

Comincia da oggi una serie di posts che trattano un tema molto complesso con lo scopo di rispondere alla seguente domanda: di quante informazioni ha bisogno una persona per prendere delle decisioni in diverse situazioni?

Gi articoli della serie sono segnati dalla label "how much information".

Qui sotto riporto la traduzione dell'introduzione di un articolo apparso su "EUROPEAN JOURNAL OF OPERATIONAL RESEARCH" del professore di scienze cognitive alla Indiana University Peter M. Todd

Introduzione

Gli esseri umani sono piuttosto impazienti, vogliono fare delle valutazioni istantanee e giungere a veloci conclusioni sulla base di pochissime informazioni. Anche quando più informazioni sono facilmente disponibili, molte decisioni sono prese sulla base di impressioni veloci senza preoccuparsi di raccogliere ulteriori dati. Lo stesso vale per i casi in cui c'è l'opportunità di estendere il numero di scelte possibili: le persone cercano spesso di evitare alternative supplementari e si accontentano invece di una delle possibilità già disponibili. Queste mancanza di ricerca di ulteriori informazioni o alternative si verifica a tutti i livelli del processo decisionale, dalle decisioni relativamente senza importanza a quelle piuttosto importanti. Ad esempio, le persone scelgono prodotti ed acquistano azioni sulla base del riconoscimento del solo nome (Goldstein e Gigerenzer, 1999 e Goldstein e Gigerenzer, 2002), e le persone in cerca di informazioni sul web tendono a smettere di ricercare in un sito dopo meno di due clic, piuttosto che ricercare più approfonditamente per vedere se il sito può essere utile (Huberman et al., 1998). Un esempio leggermente più rilevante è il fatto che persone in cerca di appartamenti si accontentano di considerare mediamente solo 6 delle 25 possibilità messe a loro disposizione prima di prendere una scelta (Saad e Russo, 1996). Più drastico ancora è il fatto che le persone si innamorano a prima vista senza sapere qualcosa di più sui loro partner. Indipendentemente dal fatto che ciò sia vero o meno, alcune indagini negli Stati Uniti hanno mostrato che più di un terzo degli individui intorno ai trent'anni, ha sposato nei dieci anni precedenti la prima persona con la quale ha avuto rapporti sessuali - un fatto che gli economisti hanno sottolineato come prova di inadeguatezza degli esseri umani nella ricerca di informazioni (Frey e Eichenberger, 1996).Risultati come questi portano alla conclusione che le persone agiscono in tali situazioni in modo irrazionale (Piattelli-Palmarini, 1996 e Gigerenzer e Todd, 1999). La cosa giusta da fare in base alle tradizionali norme di razionalità è quella di raccogliere tutte le informazioni disponibili e di combinarle adeguatamente, o di prendere in considerazione tutte le alternative possibili fino a quando i costi di fare ciò non ne superi i potenziali vantaggi. Facendo meno di ciò si rischia di commettere errori e ottenere un giudizio scadente. Ma è effettivamente così sbagliato prendere decisioni in modo così rapido come l'uomo spesso fa? Quante opzioni dovremmo prendere in considerazione?Di quanta informazione abbiamo bisogno?
La risposta sorprendente che è stata trovata in sempre più ricerche recenti sul decision-making (processo decisionale) è questa: per molte situazioni, non sono necessarie molte informazioni. Invece di dover trattare tutti i fatti e prendere in considerazione tutte le opzioni, le persone possono spesso prendere decisioni che sono sorprendentemente buone, utilizzando semplici procedimenti euristici "veloci e frugali", e usando strategie di scelta rapida che ignorano un sacco di informazioni. Il trucco è quello di ignorare i pezzi giusti di informazione, che sono i pezzi non necessari. O detto in altre parole, il trucco è quello di ricercare i pochi pezzi di informazioni o scelte alternative che saranno più utili e di processarle in modo appropriato. Sono stati scoperti semplici procedimenti euristici che accompagnano questo trucco in vari campi del processo decisionale. Il presente documento introduce alcuni di questi meccanismi di decisione in settori che vanno dalla scelta degli alimenti alla scelta del/la compagno/a e mostra come lo studio di procedimenti euristici può aiutare la nostra comprensione e la pratica della procedura del prendere delle buone decisioni e creare degli strumenti per contribuire a raggiungere buone decisioni con informazioni limitate.


Tratto da:
How much information do we need? di Peter M. Todd
su EUROPEAN JOURNAL OF OPERATIONAL RESEARCH, 23 giugno 2005

Traduzione di Thomas Carraro


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